SAN SALVO (Chieti), 23 LUG - «Le scelte fatte dal Comune di
San Salvo sulla complessa vicenda Icea – adozione della delibera di fine anno
per il riconoscimento del debito di fuori bilancio e ricorso al Consiglio di
Stato – dimostrano senso di responsabilità e capacità amministrativa di questa
maggioranza».
Tiziana Magnacca |
Lo ha dichiarato il sindaco
Tiziana Magnacca annunciando che la scorsa settimana il Consiglio di Stato ha
definito in maniera unica e incontrovertibile: l’operato del Comune è stato
corretto e che ogni somma versata all’Icea (a qualunque titolo e senza
eccezione alcuna) deve essere recuperata dall’Ente al fine di evitare “altrui
arricchimenti con pregiudizi patrimoniali per il Comune”.
Si conclude con un risultato
positivo il filone amministrativo Icea che aveva visto il Comune di San Salvo
resistere davanti ai giudici rispetto l’opposizione della Cooperativa contro il
decreto ingiuntivo con cui si chiedeva il pagamento del vecchio miliardo di
lire e la delibera di Giunta n. 311/99 per la quale si chiedeva
l’illegittimità.
«Mi pongo una domanda, come mai –
aggiunge il sindaco – chi chiedeva, lo scorso fine anno, di conoscere con
insistenza la data di notifica della sentenza esecutiva e non definitiva
della Corte d’Appello dell’Aquila n. 1051/2013 (che condannava il Comune di San
Salvo al pagamento verso il Consorzio Icea di circa 4 milioni e 400mila euro) e
sembrava felice di far pagare ai cittadini gli errori del passato, ora taccia
del tutto. Come al solito si fa politica a intermittenza e soprattutto pensando
più al clamore della piazza rispetto alle questioni vere da affrontare con
senso di responsabilità verso i cittadini».
«Sono gli stessi – prosegue il
sindaco – che abbandonarono l’aula consiliare il 31 dicembre in occasione
dell’approvazione della delibera sull’Icea ed emettevano giudizi sulla caduta
dell’Amministrazione comunale».
La sentenza del Consiglio di
Stato sancisce un principio che varrà anche in sede civile: l’Ente comunale non
può avere nessun danno dal caso Icea sulle procedure espropriative.
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