Maria Celenza |
di MARIA CELENZA
C'era una volta la Consulta Giovanile del Comune di Vasto,
organismo istituzionale di rappresentanza giovanile ispirato alla “Carta
europea della partecipazione alla vita comunale”.
L'articolo 3 del suo Statuto recita: “La Consulta garantisce
la presenza attiva, propositiva, incisiva di tutti i giovani nel processo di
cambiamento della Città del Vasto”. Circa tre anni fa con mio grande entusiasmo
ne son divenuta membro effettivo. A distanza di un po' di tempo dalla mia
iscrizione ritengo necessario rendere pubblica la mia indignazione per il
metodo privatistico di gestione perseguito dal suo organo principale. Più volte
ho esposto costruttivamente le mie critiche – e non sono stata la sola – in sede
di consiglio, senza essere presa in considerazione. Come in molti altri
contesti della vita pubblica, anche qui, in un organo consultivo del Consiglio
Comunale dalle grandi potenzialità, composto da giovani di età compresa tra 14
e 30 anni, è venuto gradualmente a mancare il senso del “pubblico”, del
“condiviso”, a causa della mancata attenzione al rispetto delle norme previste
nello Statuto.
Facciamo qualche esempio:
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L'articolo 14, relativo alla frequenza delle
attività, assenze e comportamenti, parla chiaro: “Le convocazioni del Consiglio della Consulta avvengono tramite
comunicazione per posta elettronica recapitata a ciascun membro del Consiglio,
con relativo ordine del giorno. In ogni riunione viene stabilita la data della
riunione successiva e riconfermata almeno sette giorni antecedenti la seduta
tramite telefono o e-mail a tutti i membri del Consiglio.” Purtroppo sono state
molto rare le occasioni in cui quest'ultimo è stato rispettato.
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Per
parlare di promozione della Consulta e pubblicità delle attività, andiamo a
visionare l'articolo 13: “Al fine di rendere pubblica tutta l’attività della
Consulta, il Consiglio della Consulta può dotarsi di un proprio sito web
all’interno del quale riportare i verbali delle sedute, il proprio bilancio e
le iniziative intraprese nel corso dell’anno.” Sul blog ufficiale (http://consultagiovanilevasto.blogspot.it/) l'ultimo verbale inserito risale
alla data del 02/03/2013.
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Un
ultimo punto, ma non meno importante: vedo comparire spesso il logo della
Consulta su locandine di eventi organizzati nell'area del Vastese. Non viene
convocata una riunione da tempo immemore: è palese, dunque, che qualcuno abbia
accordato la partecipazione della Consulta in
maniera del tutto autonoma, senza curarsi di aprire un dibattito in sede di
consiglio con relativa votazione, come previsto nello Statuto.
Non
continuiamo dunque a chiederci il motivo della mancanza di partecipazione alle
riunioni e alle attività da parte dei ragazzi vastesi. Non continuiamo a
chiederci come mai molti giovani cittadini siano addirittura all'oscuro
dell'esistenza della CGV.
Rivolgo
questa mia denuncia all'assessore alle Politiche e ai Servizi Sociali Anna
Suriani e a tutti i giovani, comunitari ed extracomunitari, residenti nella
Città del Vasto. Riappropriamoci della nostra Consulta, senza mai dimenticare
l'importanza della legalità e della trasparenza non per meri scopi
propagandistici ma per la partecipazione e il sostegno di tutti.
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