Riportato a Vasto il cadavere rinvenuto sotto il viadotto dell'autostrada


VASTO (Chieti), 28 AGO - Da ieri sera il cadavere recuperato martedì sotto il viadotto Pascrovia dell’A14 in via Salce è stato trasferito dall’ospedale clinicizzato di Chieti all’obitorio del cimitero di Vasto. Si è in attesa del risultato del test del Dna dopo che Italo Gizzi e Grazia Marinucci, genitori di Eleonora l'educatrice di 34 anni scomparsa lo scorso 28 marzo a Vasto, sono stati sottoposti al prelievo della saliva. Riscontro per fugare ogni residuo dubbio sulla corrispondenza dei resti scheletrici, rivenuti dal tecnico della Società Autostrade nel verificare lo stato del pilone del viadotto, con Eleonora Gizzi. Risultati che si potrebbero avere già nelle prossime 24/48 ore dopo che l’esame è stato effettuato utilizzando anche il bulbo pilifero. Sono ore di attesa in via San Michele al civico 69, residenza dei genitori di Eleonora. Italo e Grazia hanno deciso di evitare in questi momenti qualsiasi tipo di commento chiudendosi in una comprensibile riservatezza e silenzio. Sono chiusi nel loro immenso dolore che in questi ultimi giorni è stato rinnovato da quel cadavere di via Salce. Il papà di Eleonora  sin dal primo momento si è detto certo che si tratta della figlia, che a questo punto sarebbe morta allontanandosi solo pochi chilometri da casa. In questi mesi la mamma si era fatta forte nella convinzione che l’allontanamento volontario avesse portato Eleonora lontana, anche se non giustificata l’assenza di qualsiasi contatto e di questo lungo silenzio. Intanto sta facendo il suo rientro dalla Lombardia Noemi, la sorella della ragazza scomparsa, dove risiede da anni. Tutti sono in attesa di conoscere l’identità della vittima e la data più certa della morte che a quanto è dato sapere non sarebbe avvenuto per un atto violento.  Al momento la salma resta a disposizione della Procura della Repubblica di Vasto.

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