VASTO (Chieti), 15 nov - L’impegno pastorale del nuovo
parroco di San Marco Evangelista, don Gianni Carozza, oltre al catechismo, alla
preparazione per la Prima Comunione e per la Cresima, e all’animazione
dell’oratorio, sta puntando molto sul cammino di fede degli adulti.
Particolarmente partecipato è
stato l’incontro di ieri sera (il terzo)
programmato sul tema della preghiera. Don Gianni ha proposto ai
presenti un incisivo testo, tratto dalle “Lettere sull’autoformazione” (Ed.
Morcelliana) di Romano Guardini, approfondendone alcuni punti più
significativi. Innanzitutto la costatazione che
il mondo di oggi sta vivendo in grande angustia, perché “tanta parte di quanto
una volta si levava integro nella sua grandezza, ora giace in frantumi”. Ma se
molte cose vanno in rovina, questo accade per fare spazio al nuovo che vuol
venire alla luce. Nel complesso dei nuovi elementi “è il fatto che Dio torna ad
essere una realtà per le anime” e ci si sforza di conquistarlo.
Nel secondo punto don Gianni ha
cercato di chiarire cosa significa affannarsi per raggiungere Dio, chiamare e
cercare, spingersi sempre più a fondo. La risposta è l’amore, che esplica le
sue migliori forze quando è diretto a Dio, quando diventa preghiera. Qui le parole di Guardini sono
diventate davvero illuminanti: “Con la preghiera entriamo nel soprannaturale,
nel regno della grazia. Si tratta di qualcosa di molto più grande di quel
generico sentimento religioso che deriviamo dal mondo della natura. E’ anche
qualcosa di diverso dalla irriflessa sensazione della realtà di Dio. Si tratta
di ben altro: di qualcosa che viene dalla rivelazione, dalla parola e
dall’esempio di Cristo, dalla grazia”.
Nel terzo punto don Gianni ha
sviluppato l’importanza della preghiera quotidiana a partire da quella del
mattino che è un rinnovamento in Dio e si può attuare attraverso parole
spontanee di conferma della propria fede, come:
“Signore, sto davanti a te; vengo a te. Tu mi hai creato, ti prego con
tutto il cuore. Voglio vivere per compiere la missione che tu mi hai data.
Colmami della tua grazia”; attraverso la recita del Padre Nostro, la “preghiera
del Signore”, ma meditandone le parole; attraverso la lode alla Santissima
Trinità, l’invocazione alla Vergine Maria, la dolce Madre che ci ha dato il
Redentore, e all’Angelo Custode, nostro invisibile compagno.
Così fortificati interiormente,
è più facile affrontare la giornata, perché “fondandone in Dio gli inizi,
partiamo dalla sorgente stessa della forza”.
L’approfondimento degli altri
momenti di preghiera (prima dei pasti e quando il giorno si avvia alla fine) e
del concetto di preghiera come “arte” sono stati rimandati all’incontro di venerdì 28 novembre.
E’ seguito il dibattito, durante
il quale alcuni parrocchiani hanno offerto testimonianze di preghiera vissuta.
Con ulteriori iniziative il
nuovo parroco sta cercando anche di rendere più vivo il senso di fraternità e
di appartenenza alla comunità. A tal fine già ieri sera don Gianni ha invitato i
partecipanti all’incontro di formazione di anticipare di un’ora la venuta nei
locali della parrocchia per una frugale cena di convivialità (ognuno ha portato
qualcosa) ed oggi, dalle ore 20,00
in poi, si svolgerà la festa delle castagne e del vino
novello.
Luigi Medea
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