È stato installato al piano terra del Municipio, nei pressi dell'ingresso dell'Ufficio Anagrafe, uno dei due defibrillatori donati al Comune di Vasto dai fratelli Michele e Simone Smargiassi in memoria della sorella Roberta, scomparsa nel luglio 2016. Il secondo apparecchio destinato in estate all'edificio della Guardia Medica turistica a Vasto Marina, è stato provvisoriamente collocato nella sede del gruppo comunale della Protezione Civile. Prima dell'installazione è stato necessario preparare per alcuni dipendenti del Comune e i volontari del gruppo comunale della Protezione civile di Vasto con un corso di formazione per il conseguimento dell'abilitazione all'uso del defibrillatore in situazioni di emergenza.
La donazione dei due defibrillatori era stata formalizzata lo scorso 21 agosto con la firma di una convenzione alla quale aveva partecipato anche Nicola Smargiassi, papà di Roberta, che aveva ricordato come la figlia per 18 anni donatrice Avis "amava aiutare il prossimo".
Roberta Smargiassi morì travolta a bordo del suo scooter da un'auto condotta dal giovane Italo D'Elisa. Dall'incidente stradale è derivata una scia di morte e dolore con la condanna a 30 anni dalla Corte d'Assise a Lanciano di Fabio Di Lello, 34 anni, accusato dell'omicidio volontario premeditato di D'Elisa, il primo febbraio scorso davanti a un bar a Vasto.
La donazione dei due defibrillatori era stata formalizzata lo scorso 21 agosto con la firma di una convenzione alla quale aveva partecipato anche Nicola Smargiassi, papà di Roberta, che aveva ricordato come la figlia per 18 anni donatrice Avis "amava aiutare il prossimo".
Roberta Smargiassi morì travolta a bordo del suo scooter da un'auto condotta dal giovane Italo D'Elisa. Dall'incidente stradale è derivata una scia di morte e dolore con la condanna a 30 anni dalla Corte d'Assise a Lanciano di Fabio Di Lello, 34 anni, accusato dell'omicidio volontario premeditato di D'Elisa, il primo febbraio scorso davanti a un bar a Vasto.
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