Tante emozioni ieri sera nella cattedrale di San Giuseppe a Vasto con il concerto “Voci Senza
Frontiere”; il coro giovanile Stella Maris e i ragazzi provenienti dai centri
dai centri di accoglienza, diretti dal Maestro Paola Stivaletta, hanno
emozionato tutti i presenti cantando brani della tradizione natalizia europea e
mondiale, accompagnati da Guerino Teresco (contrabbasso), Marco Bassi (piano) e
Giuseppe Forte (chitarra). L’evento è stato organizzato dal Consorzio
Matrix, la cooperativa Versoprobo, le amministrazioni comunali di Vasto e
Carunchio, i responsabili dei centri da cui provengono i ragazzi che hanno
cantato Fabio Scognamiglio, Sonia Puleo e Nicola Sansiviero. Il progetto “Voci senza
frontiere” non è nato solo per facilitare l’inserimento delle persone
provenienti da altri luoghi e da altre esperienze in un contesto già dato ma
vuole contribuire a promuovere l’integrazione, quella che non si insegna
dall’alto di una cattedra ma che si può trasmettere anche attraverso il
linguaggio universale della musica. Un evento a testimonianza
dell’attività svolta sul territorio dalle cooperative che non garantiscono solo
assistenza e protezione ma forniscono ai richiedenti asilo gli strumenti
necessari perché ognuno di loro possa costruire e ricostruire il proprio
progetto di vita. La storia del genere umano è
caratterizzata da incontri, e confronti, senza i quali non si sarebbero create
le numerose sfumature e diversità che caratterizzano l’umanità.
Il coro si esibirà in un secondo concerto, il 27 dicembre alle ore 19.00, presso la chiesa San Giovanni Battista a Carunchio per regalare ancora tante emozioni. “La musica è l’arte dell’immaginario per eccellenza - diceva il pianista Daniel Baremboim - è un’arte scevra di tutti i limiti imposti dalle parole, un’arte che tocca la profondità dell’esistenza umana, un’arte fatta di suoni che travalicano tutte le frontiere”.
Il coro si esibirà in un secondo concerto, il 27 dicembre alle ore 19.00, presso la chiesa San Giovanni Battista a Carunchio per regalare ancora tante emozioni. “La musica è l’arte dell’immaginario per eccellenza - diceva il pianista Daniel Baremboim - è un’arte scevra di tutti i limiti imposti dalle parole, un’arte che tocca la profondità dell’esistenza umana, un’arte fatta di suoni che travalicano tutte le frontiere”.
Commenti
Posta un commento