"E'
tempo di alzare lo sguardo per guardare avanti non dimenticando le radici e
avendo il coraggio di osare per non restare fermi nelle posizioni, per meglio
interpretare gli obiettivi di una politica prossima alla gente e ai territori.
Sono le ragioni che mi hanno spinto ad accogliere l'invito del coordinatore
regionale Beppe Bellachioma a entrare nella Lega, nel partito di Matteo
Salvini". Sono le parole di Tiziana Magnacca, sindaco di San Salvo
(Chieti) al secondo mandato, che approda alla Lega lasciando Forza Italia dove
ha ricoperto il ruolo di coordinatrice in provincia di Chieti e candidata nel
proporzionale alle politiche del 2018. "Ringrazio la dirigenza tutta del
movimento di Salvini, con i coordinamenti provinciali e cittadino, per aver
considerato a lungo e sempre con grande attenzione San Salvo e la mia persona -
prosegue Magnacca che aggiunge - La Lega è il punto di approdo al termine di un
lungo percorso di riflessione seria e profonda nella consapevolezza che i tempi
cambiano e che si profila al nostro orizzonte un mondo nuovo che esige
fermezza, determinazione, concretezza, preparazione e capacità di interpretare
al meglio i bisogni e le attese dei cittadini". Per Tiziana Magnacca,
seguita in questa scelta dai sindaci di Villalfonsina (Chieti), Mimmo Budano, e
di Castiglione Messer Marino (Chieti), Felice Magnacca, si tratta di "una
nuova sfida per la città e il territorio. Sono pronta a lavorare con tutti gli
eletti, parlamentari, assessori e consiglieri regionali, che ringrazio per
l'accoglienza, avendo sempre come impegno prioritario la nostra comunità".
I
responsabili provinciali della Lega Palmerino Mammarella e Giuseppe Tagliente
commentano l'adesione di Magnacca come un'opportunità per "irrobustire la
già ricca pattuglia di amministratori uscita dalle elezioni dei mesi scorsi e
foriera di ulteriori ingressi che verranno annunciati nelle prossime ore. La
Lega è ormai l'approdo di quanti, in un panorama politico, sociale ed economico
radicalmente cambiato, non trovano più risposte e stimoli culturali nelle
vecchie formule".
Commenti
Posta un commento