Coronavirus, crisi auto e prospettive vetro: la preoccupazione dei sindacati

Pilkington Nsg ed epidemia da coronavirus, Cgil, Cisl e Uil Abruzzo e Molise, Filctem, Femca e Uiltec Abruzzo e Molise, Filctem, Femca e Uiltec della provincia di Chieti e le Rsu Pilkington Ngs (Filctem, Femca, Uiltec, Cobas L.P.) lanciano il grido di allarme "l'emergenza Covid-19 sta mettendo a serio rischio le attività e le imprese del nostro territorio" per il rischio che nelle strategie del gruppo vetrario ci sia il rischio dello spegnimento di almeno uno dei due forni float in funzione nello stabilimento di San Salvo. I sindacati con realismo analizzano il percorso compiuto dal gruppo vetrario che in questi anni ha dato vita "ad un percorso di vera e propria resistenza alla crisi, reso possibile grazie al protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori che, di fatto, con i loro sacrifici, hanno voluto scegliere il futuro. Ora quel cammino, approdato in un rilevante piano di investimenti, rischia di essere seriamente compromesso".
A detta delle sigle sindacali "la particolarità di questa multinazionale è quella di trovarsi nella condizione di non essere considerata un 'settore produttivo essenziale' ma, nel frattempo, per ragioni tecnologiche, di essere invece costretta a tenere accesi i due impianti float, ossia i due forni di San Salvo, che giornalmente producono vetro che, purtroppo però, è immediatamente destinato alla rottamazione, determinando passività finanziarie milionarie che mai potranno essere recuperate". Il gruppo Nsg possiede in tutto il mondo 28 float nel mondo e con l'emergenza in atto ",la maggior parte di essi sta producendo rottame con perdite economiche devastanti" con "previsioni di mercato che per l'auto segnerà cali significativi per ancora molto tempo". I sindacati ritengono che ci sia il rischio "che il gruppo Nsg possa ridisegnare le sue strategie, decidendo di ricorrere anche allo "spegnimento" definitivo di alcuni float nel mondo, e che tale scenario possa colpire San Salvo, genera forte preoccupazione tra le maestranze. Se ciò dovesse accadere, anche solo per uno di questi impianti, si produrrebbe sul nostro territorio una catastrofe occupazionale nell'ordine di centinaia e centinaia di posti di lavoro". Pertanto Cgil, Cisl e Uil d'Abruzzo e Molise e le sigle di categoria auspicano che il "Cura Abruzzo" messo in campo dalla Regione Abruzzo "si dimostri all'altezza del suo nome. Tuttavia, fermo restando l'apporto della Regione, facciamo appello ai Parlamentari della nostra regione affinché si adoperino, nell'esercizio del loro ruolo, per far si che anche nei provvedimenti in via di emanazione ci siano risorse utili in grado di cogliere le specifiche criticità delle aziende del nostro territorio".

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