Covid-19, donazioni alla Asl 02 Abruzzo per un milione e 350 mila euro

Un milione 354 mila 857 euro è la somma che l’Azienda sanitaria 02 Abruzzo si è trovata a gestire grazie al senso di solidarietà e partecipazione dei tantissimi donatori che hanno voluto esprimere la propria vicinanza durante la fase pandemica per il Covid-19.

La parte del leone l’hanno fatta le imprese del territorio, grandi, medie e piccole, guidate da Confindustria e Camera di Commercio, ma i contributi sono arrivati anche dagli arcivescovi di Chieti-Vasto e Lanciano-Ortona, associazioni, attivissime nella raccolta fondi, esercizi commerciali, condomìni, famiglie, singoli cittadini, artisti e anche da un pastore che aveva donato gli incassi delle vendite di Pasqua.

La somma raccolta ha permesso l’acquisto di apparecchiature elettromedicali per la riabilitazione, 1 risonanza magnetica articolare, 1 Tac 64 strati, 1 tomografo, apparecchiature elettromedicali per  endoscopia, 3 ventilatori polmonari, 1 ecografo Vivid E9 e 1 ecocardiografo.

«Proprio all’inizio della pandemia abbiamo aperto un conto corrente dedicato all’emergenza Covid-19 su sollecitazione di tante persone motivate e desiderose di essere al nostro fianco in quei momenti difficili - sottolinea il direttore generale della Asl, Thomas Schael -. E’ stata una fortuna intercettare tante donazioni, che hanno rappresentato sicuramente un aiuto economico importante, ma altrettanto è stato il significato simbolico del gesto, che ha avvicinato sanità pubblica e cittadini, stando tutti dalla stessa parte a fare fronte comune in una battaglia senza precedenti. Ringrazio, perciò, sentitamente tutti i donatori, a nome della nostra Azienda e di tanti malati che abbiamo potuto assistere al meglio anche utilizzando il tesoretto Covid. Mi auguro vivamente che non vada perso nell'imminente seconda ondata lo spirito solidaristico che cittadini e imprese hanno manifestato in questi mesi: anche questa è una ricchezza, espressa in un momento di necessità, ma che testimonia la sensibilità e il cuore di un popolo, che non dovrebbe mai venire meno».




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