Per il Sappe nel carcere di Vasto situazione insostenibile per gli agenti di polizia penitenziaria

“A Vasto sono oggi detenute 156 persone: 15 imputati, 25 condannati, 116 internati. Una popolazione detenuta assai eterogena e complessa, che determina pesanti condizioni di lavoro per gli agenti: si pensi che nel primo semestre del 2017 si sono contati nel penitenziario di Vasto 13 atti di autolesionismo, 6 tentati suicidi, 2 colluttazioni e 4 evasioni conseguenti a mancato rientro in carcere dopo licenza ad internati”. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo Polizia penitenziaria (Sappe) per evidenziate le condizioni in cui versa la Casa Lavoro, con annessa sezione circondariale di Vasto, e le condizioni operative del personale di Polizia penitenziaria in servizio dopo aver incontrato una delegazione sindacale vastese.
“Siamo seriamente preoccupati per le precarie condizioni operative di servizio della Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Vasto e per la sicurezza stessa della struttura. Non più tardi di 30 giorni fa è crollato una delle porte carraie del carcere ma dal Ministero, anziché intervenire concretamente, si è pensato di rimodulare gli organici del Corpo con la conseguenza che verrà messa a serio rischio la sicurezza del carcere. In un recentissimo incontro sindacale si è fatta largo addirittura l’ipotesi di sopprimere alcuni posti di servizio importanti e delicati, come l’unità addetto al Blocco, con tutte le gravi e negative conseguenze che questo determinerà”.

Capece ribadisce che il Sappe “darà pieno sostegno alle proteste dei poliziotti di Vasto aderenti al sindacato. Ci attiveremo presso il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria affinché le giuste proteste dei colleghi di Vasto trovino attenzione e conseguenti provvedimento. Si adottino con urgenza provvedimenti necessari per salvaguardare la sicurezza del carcere di Vasto”.

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